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Un epistolario amoroso dedicato alla città dove è nato l'autore, Giuseppe Pallini che, percorrendo le strade di Siena, incontra la sua Musa ispiratrice. Una Musa goliardica, che non fa parte di un lontano Olimpo, ma che è nata anch'essa sulle lastre, in mezzo al popolo che "parla come mangia". Un flusso di versi delicati e sognanti, interrotti qua e là da una rima scanzonata o irriverente. Un linguaggio schietto che non si lascia travolgere del tutto dall'incantesimo del presente o dalla nostalgia del passato. Il piglio energico del vernacolo di Beppe offre al lettore il piacere di cogliere - in Piazza del Campo come in Duomo, alla stazione come in Fontanella e in tanti altri luoghi - la voce di un vecchio senese, che con passione e arguzia descrive, commenta e, a volte, critica in rima gli aspetti più vari della sua amatissima patria.